Il quarto stato (1901)
Nel 1902 espose Il quarto stato alla Quadriennale torinese, sperando di ottenere un grosso riconoscimento. Non fu così, ma ciò non costituì un motivo di grave sconforto per Pellizza, che piuttosto rimase profondamente colpito dal mutamento, in questa circostanza, dei rapporti che aveva instaurato con molti dei suoi amici. I grandi temi della giustizia sociale, dell'uguaglianza e della libertà che il quadro rappresentava innescarono infatti una serie di polemiche e crearono un certo sconcerto tra di loro. Il quarto stato, pur volendo dar conto di una determinata realtà, non si prestava certo a facili strumentalizzazioni, cosicché deluse sia chi pensava che sarebbe stata un'opera assolutamente idealistica, sia chi l'avrebbe invece voluta più esplicitamente schierata. Pellizza dunque, interrottosi il confronto che lo aveva arricchito finora con alcuni letterati e artisti del tempo, si ritrovò più solo.
Per di più nel frattempo era morto Segantini, a lungo suo punto di riferimento ideale; l'unico a rimanergli vicino fu Morbelli, che era un grande pittore, ma non aveva la stessa ampiezza di interessi di Pellizza.
Sugerimos:
http://www.pellizza.it/index3.htm
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